Ci sono alcuni numeri che diventano incontrovertibili portatori di verità. Uno di questi è composto dalle seguenti cifre: 8.810.000. È il numero dei visitatori che a fine 2017 sono stati registrati nella città di Milano. Il capoluogo più visitato a livello nazionale, la città tra le capitali europee più visitata e tra le prime quindici al mondo per numero di turisti. Ci precedono Bangkok con 20 milioni di presenze, e Hong kong, Milano però resta tra le mete preferite di francesi e tedeschi soprattutto per il richiamo provocato dalla moda. A dare lustro alla città lombarda la qualità dei servizi erogati, l’efficienza nei trasporti, la qualità del cibo e della sua proposta nella ristorazione. كازينو قطر A differenza di altre città, tra le quali Venezia e Firenze, in cui la ricettività è arrivata ai suoi massimi generando diversi disagi alla clientela straniera, Milano dopo Expo soprattutto, ha felicemente incrementato la capacità di servire la città nei trasporti con l’alta velocità ferroviaria e con il sostegno di almeno tre aeroporti: Milano Linate, Milano Malpensa, e Orio al Serio, i quali pur avendo ancora delle criticità sistemiche da superare riescono comunque ad offrire al turista, che a Milano viene per fare il turista e quindi per spendere tra musei, negozi e alberghi, una efficienza sostanziale per garantirne una qualità apprezzabile durante il soggiorno. Inoltre il capoluogo lombardo ha più appeal rispetto ad altri grandi città d’arte come Roma e Firenze, potendo contare su una città metropolitana che sta declinando uno sviluppo radicale anche nell’offerta alberghiera e nella ricezione turistica. الروليت العربي Con adeguati collegamenti ferroviari o su gomma, lo straniero che arrivi a Milano riesce a impiegare la città come luogo di piacere e la vicina periferia come luogo di ristoro. Questo spiega anche perché molte catene alberghiere abbiano investito sulla cintura milanese, in una logica anche ambientale. لعبة قمار بوكر Milano come Londra sta investendo sull’impatto ambientale e sulla riduzione della circolazione delle automobili che significa, al contrario di quanto pensano talora i commercianti, la possibilità di rendere il centro storico un luogo fruibile a piedi in cui si concentri meglio lo sviluppo della cultura dello shopping. Sia esso di tipo culturale oppure concentrato sulla moda ( che è anch’essa una forma di cultura)
Insomma Milano do it better. E non è un caso. Semmai, una dote.
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