È un carico insopportabile. Ancora violenze su bambini di pochi mesi. Questa volta accade a Siena. Una donna di 52 anni ha organizzato un asilo nido dentro la propria casa. Bambini compresi tra un’età di sei mesi e fino a tre anni. Teneva sei bambini alla volta. Anche in questa occasione, come molte altre in passato, la donna è stata còlta in flagranza di reato: una bambina era stata costretta a rimanere da sola sulla terrazza di casa. Anche questa presunta insegnante è stata smascherata da una serie di segnali percepiti dai genitori, insospettiti dalle urla agitate nel sonno dei loro pargoli e che hanno fatto scattare i controlli dei carabinieri. E le telecamere sono state impietose. Bambini legati con fasce elastiche, spintoni, alimentazione forzata anche con la chiusura del setto nasale. L’insegnante che si tramuta in un mostro, capace di terrorizzare i bambini al punto da renderne impossibili anche i più semplici movimenti. Le forze dell’ordine che intervengono quando le immagini diventano tali da non poter più consentire che si procedesse oltre con i maltrattamenti. E la signora che viene prima arrestata e poi messa ai domiciliari a Sollicciano su indicazione dei giudici. Una situazione di inaudita gravità che si ripete per l’ennesima volta: e le vittime sono sempre i bambini. I nostri figli, il più delle volte impossibilitati a parlare, inconsapevoli delle torture subite. Parliamo spesso della violenza, e di quella di genere in particolare. Quella in cui le donne sono vittime del maschilismo e del patriarcato italiano, mai veramente superato. Nel caso delle violenze nelle strutture dove sono tenuti bambini appena nati, a perpetrare le violenze sono soprattutto le donne. Sono le donne a trasformarsi in aguzzine, in violentatrici seriali, in mostri senza anima. Verrà il momento in cui dovrà pure levarsi una voce che chieda ragione di queste violenze continuate da parte delle donne verso i bambini. Dovrà esserci un momento in cui le donne dovranno interrogarsi sul loro rapporto malato con i bambini. Con i propri bambini e con quelli degli altri.