Assistenza innanzitutto a casa, in ambienti protetti. Usando le risorse economiche in modo migliore di come si fa oggi.

Il Prof Lora, psichiatra, è molto chiaro: un paziente con disturbi mentali che soffra di bipolarità o di schizofrenia deve veder misurata la qualità dell’offerta sanitaria proposta, a partire dal trattamento farmacologico. Non solo i farmaci, infatti, possono essere una soluzione per persone che sono offese nella testa ma prima di tutto ferite nell’anima.

Per questo occorre un supporto non solo farmacologico ma anche psicoterapico, declinato nelle strutture ospedaliere sanitarie ma anche in ambito domestico, dove le figure di riferimento familiare possono costituire un supporto emotivo particolarmente importante. Il Professore spiega anche come, durante un convegno tenutosi in Regione Lombardia su “I disturbi mentali gravi e la qualità della cura”, l’importanza della risposta medica deve attestarsi nella capacità di monitorare la risposta farmacologica, registrandosi talora anche effetti collaterali; e contemperarsi ad una capacità psicosociale di offrire un contributo reale a chi è colpito da patologie di questo tipo. ”È un’area in cui abbiamo ampi margini di miglioramento, mi dice il Professore, perché non ci sono risorse sufficienti sul territorio. Per questo proprio il miglioramento e l’incremento delle risorse sul territorio come supporto psicosociale, riabilitativo e psicoeducativo, costituisce una chiave di volta per sostenere le persone colpite da queste forme di patologia. La Lombardia si sta muovendo in questo senso grazie al supporto che arriva dalla cognizione del problema da parte delle istituzioni. Tutto questo serve per rendere più efficiente l’esercizio della attività di controllo dei pazienti effcientando anche i costi che possono essere contenuti laddove il supporto avvenga in forma domiciliare.

L’impegno deve comunque avvenire attraverso la presa di coscienza che determinate malattie si curano soprattutto con un impegno personale e diretto. Che va oltre i soldi, oltre le parole e oltre la propaganda. Nei pressi semmai di un ambito spirituale. Il cui accesso non a tutti è consentito.

Qui l’intervista con il Prof. Antonio Lora

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